La Società sta cambiando velocemente e con essa l’attività lavorativa, i doveri di cittadinanza e persino tutto ciò che fa parte dei momenti di intrattenimento, di divertimento e di gioco. E la Scuola? Riesce a tenere il passo con questi rivoluzionamenti? Sta veramente agendo per il bene dei giovani che deve formare?
A queste domande, soprattutto, vuole rispondere il saggio, con riferimento alla matematica, ma sappiamo che il problema investe tutte le discipline. Cambiare la Scuola è importante, possibile e nemmeno difficile, a condizione che si mettano gli insegnanti in condizione di poter agire. Fondamentale è essere convinti che occorre innovare la didattica di classe, così come i contenuti. Da tempo si parla di apprendimento per competenze, ma, in generale, si continua a insegnare con metodi ormai vecchi di decenni, rispondenti a una società statica, o in lenta evoluzione, che, lo si voglia o no, sta sparendo. Queste modalità didattiche non sono più adatte al nostro tempo e nemmeno a un futuro prossimo, proprio quello nel quale gli odierni bambini della primaria si troveranno a vivere e a dover operare.
Come cambiare, allora? Su due fronti:
• il modo di interpretare l’apprendimento e di conseguenza l’insegnamento, cioè: non più mirare a un apprendimento esogeno, trasmesso dall’insegnante all’alunno, ma a un apprendimento costruito dall’alunno stesso come membro di un gruppo di ricercatori, costruttori, artigiani-artisti; in sintesi un apprendimento endogeno, assimilato;
• i contenuti, ai quali vanno tagliati i cosiddetti “rami secchi”, per far posto ad altri, indispensabili se vogliamo guardare al futuro.
Prefazione di Bruno D’Amore
L’autore
GIANFRANCO ARRIGO Si laurea in matematica al Politecnico Federale di Zurigo nel 1965. Insegna nei licei di Lugano ed и esperto di matematica nelle scuole medie ticinesi. Si interessa subito di didattica ed è co-autore della “Tavola tassonomica” insieme a Franco Frabboni (1976). Negli anni Ottanta inizia una proficua collaborazione con Bruno D’Amore consolidatasi nel 2000 quando l’Autore entra a far parte del NRD di Bologna.
Nel 1980 è co-fondatore della rivista semestrale “Bollettino dei docenti di matematica”, edito dall’UIM di Bellinzona, che dirige fino al termine della pubblicazione (2016). Dal 2020 è membro attivo dell’Associazione culturale
“Il Baobab, l’albero della ricerca” di Verbania.
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