Un libro da leggere e da animare

Le filastrocche sono “nella stanza dei giochi della poesia”,  dice la scrittrice Chiara Carminati ed è con questo libro che andiamo a scoprirne di nuove, divertenti e fantasiose, tutte sugli animali nei loro diversi ambienti (la fattoria, il bosco, il prato, lo stagno, il cielo, la savana, la giungla, i poli, i mari e il bosco incantato).

Prima di addentrarci nel percorso di lettura vale la pena spendere qualche parola sulle filastrocche e su ciò che esse rappresentano  per i bambini.

In generale, le filastrocche attirano molto l’attenzione dei piccoli ed esercitano su di loro un grande fascino, diverso da quello esercitato dalle fiabe e dai racconti. In virtù di cosa esse sono capaci di catturare all’istante l’interesse dei bambini?

Sicuramente per via del loro linguaggio semplice e immediato che le rende particolarmente adatte anche ai piccolissimi. Una semplicità che allo stesso tempo è anche profondità. Così , nel video Un poeta per i piccoli, ne parla Bruno Tognolini, filastrocchiere, poeta d’occasione e di circostanza, come lui stesso ama definirsi: “Le filastrocche sono imbuti, non lame, non coltelli. Cioè, non tagliano via una parte della ricchezza del mondo per adattarla alle orecchie dei bambini. Sono imbuti perché stringono il senso in parole e forme semplici, senza mai rinunciare alla complessità e alla ricchezza del mondo”.

Le filastrocche sono  un“giocattolo” poetico, come le chiama Gianni Rodari, una poesia ludicaper via dei suoni , dei ritmi e dei colori che le caratterizzano. Sono girandole di parole colorate, girotondi di suoni che prendono via via forma. Sono ritmatissime e questo piace molto ai bambini, che amano la musica delle rime e i versi ben scolpiti dalla cadenza regolare degli accenti. Così, ancora Bruno Tognolini: “Le filastrocche son fisarmoniche e tamburi. Suonano musiche utili per ballare più che per stare ad ascoltare … Tamburi per danzare il mondo, e prepararsi a correrlo, coi due piedi di Fiaba e Realtà”. Non a caso, anche i bambini, per spiegare cosa sono le filastrocche ricorrono all’uso di termini ed espressioni tipicamente musicali. Ecco cosa diconoMi piacciono le filastrocche perché mi piace cantare. Dire le rime è come cantare; La filastrocca si riconosce perché ha le rime cioè una cosa che “fa nota” vicino all’altra parola, che fa eco. Se non fa questo non può fare una filastrocca: sarebbe una parola normale.

 E ora veniamo a suggerire alcune attività per rendere la lettura nuova e sorprendente:

La regola dalla quale non si può mai prescindere è quella di leggere per il gusto di divertirsi.  La poesia va vissuta come un gioco, un’esperienza felice ed appagante. L’adulto entra in questo gioco e partecipa emotivamente alla gioia del bambino.

  • Leggiamo i piacevoli testi delle filastrocche mostrando le belle illustrazioni del libro in modo da coinvolgere i bambini, oppure ascoltiamo il cd allegato, con la musica che punteggia allegramente le diverse rime.  Recitiamo le filastrocche senza interruzione, senza dare spiegazioni in mezzo, in modo che i bambini possano godere della musica delle parole. Possiamo anche usare un animale di peluche per introdurre la lettura e farlo dialogare con i vari animali protagonisti.
  • Accompagniamo le filastrocche con il  battito delle mani o dei piedi in modo che i bambini ne memorizzino la struttura ritmicaGiochiamo a rallentare e accelerare cercando di mantenere sempre il ritmo; poi, fermiamoci all’improvviso. Diamo la giusta importanza anche al respiro e al silenzio per dare forza alle parole appena dette e creare attesa per le parole che devono arrivare. I bambini imparano che anche nel silenzio si può ascoltare: i suoni che echeggiano, le immagini che si gonfiano come fossero mongolfiere.
  • Invitiamo i bambini ad associare le rime ad una sequenza di  gesti da riprodurre ritmicamente;  a mimare le azioni indicate nel testo, ad imitare gli animali e i loro versi; ad interpretare le filastrocche con la voce variando il tono da misterioso ad allegro, pauroso, ecc., cambiando l’intensità e l’altezza dei suoni per dare espressività al testo. Creiamo un piccolo spettacolo con semplici scene, musica, maschere e costumi. Il divertimento è assicurato!
  • Giochiamo agli indovinelli, per imparare divertendosi: leggiamo alcuni versi selezionati  e chiediamo di indovinare di quale animale si tratta. Per esempio: Quando arriva l’appetito/suona alto un bel nitrito (il cavallo); Su ogni fiore lei si posa / ronza, vola e mai riposa (l’ape); Ora al sole sta sdraiata /sembra proprio addormentata (la lucertola), e via di seguito. Per acquisire ulteriori informazioni sugli animali e i loro ambienti possiamo affiancare ad ogni filastrocca un breve racconto.
  • Chiediamo ai bambini di completare i versi di una filastrocca omettendo alcune parole che egli dovrà indovinare. Individuiamo quali sono le parole che “suonano bene” insieme;  cerchiamo  parole per fare nuove rime e produrre brevi filastrocche. La voglia di giocare con le parole, tipica degli artisti e dei poeti, contraddistingue anche i bambini. L’amore per la parola inizia da piccoli. Ecco quanto afferma, a proposito, lo scrittore Roberto Denti  in una sua intervista: “So per esperienza che … i bambini si incuriosiscono, si lasciano incantare dalla parola, non la ingoiano come lettera morta: la prendono come punto di partenza per tante domande, curiosità …” Per fantasticare ed inventare senza sosta, aggiungerei. Il gioco con le parole, la loro manipolazione a scopo creativo è un’attività di fondamentale importanza che aiuta i bambini ad esplorare le potenzialità della lingua, ha un potere liberatorio e stimola fortemente la fantasia.
Svolgiamo attività di rielaborazione grafica. Procuriamoci alcune immagini degli animali e leggiamo le rime associando la descrizione alle immagini. Riproduciamo la sagoma di alcuni animali per realizzare dei puzzles. Invitiamo i bambini a disegnare due parole che rimano tra di loro (per esempio: tana/savana; baffoni/dentoni) e/o il verso (per esempio, dalla filastrocca Il pinguino: E sul ghiaccio, poi, si lancia/scivolando sulla pancia. Facciamo disegnare gli animali nei loro ambienti.

Ecco come alcuni bambini di 5 anni li hanno rappresentati :

      

    

  • Memorizziamo le filastrocche per poterle custodire e poterle ripetere con piacere. Potremo riusarle anche per introdurre un gioco e recitarle insieme come formule magiche, anche da cantare per combinare insieme colori, musiche e parole.

E sempre, terminiamo la lettura di una filastrocca con una promessa che allieterà sicuramente i bambini: domani ce ne sarà un’altra!

 

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