PERCORSI DI LETTURA ANIMATA PER LA SCUOLA DELL’INFANZIA

Cosa ti piacerebbe fare da grande? Ecco un libro per parlare di sé, dei propri desideri e delle proprie aspirazioni, in particolare riguardo il lavoro che i bambini sognano di intraprendere in un futuro da loro immaginato.

“Io da grande!” ci offre lo spunto per parlare di un argomento molto interessante che è appunto quello dei mestieri e delle professioni, presentandoci, in modo simpatico e divertente, alcuni tra i tanti lavori esistenti: il fattore, il sub, lo sciatore, la fruttivendola, il cuoco, l’esploratrice e il vigile urbano.

Si tratta di un libro-gioco molto adatto a coinvolgere i bambini durante la letturaPossiamo facilmente renderli attivi e partecipi invitandoli a rotazione a girare le rotelline presenti nelle diverse pagine. Stimolati dalla lettura di semplici frasi, dovranno individuare le parole-chiave scritte in stampato maiuscolo, tra le immagini nascoste dietro il foro. Il “gioco con la ruota” diverte molto i bambini motivandoli all’ascolto e contribuisce ad arricchire il loro patrimonio semantico-lessicale (le parole della fattoria; del mare; della montagna; della cucina, ecc.).

Con le tessere ad incastro poste a fine libro si può giocare a comporre i puzzle dei mestieri e a scambiare i tasselli si possono scoprire le più strane combinazioni. Ecco un subacqueo col cappello da cuoco, un’esploratrice con la maschera da sub e un cuoco con le pinne! Con le restanti tessere, invece, è possibile ricostruire l’ambiente montano: i bambini sulla slitta, il bob davanti alla baita e il campione di sci.

Osserviamo attentamente le immagini del libro per identificare con esattezza i diversi mestieri. Quale azione compiono i  protagonisti del nostro libro? Cosa sta facendo il vigile urbano? E la fruttivendola? In cosa consiste di preciso il loro lavoro? Quali attrezzi o oggetti usano e a cosa servono? In quale luogo si recano per lavorare? Come sono vestiti?  Evidenziamo anche gli elementi che compongono lo sfondo delle varie pagine. Essi ci aiutano a definire il contesto nel quale operano i diversi personaggi. I libri sono sempre una miniera di scoperte, curiosità e nuove informazioni. Così i bambini imparano ed arricchiscono notevolmente le loro conoscenze.

Per stimolare ulteriormente la riflessione, giochiamo agli indovinelli: Chi cucina le buone pietanze? Chi dirige il traffico in città? Chi esplora i fondali marini? I bambini sono molto attenti e interessati. Se non riescono a indovinare, diamo loro qualche suggerimento in più per aiutarli ad identificare le diverse figure professionali. Per esempio: Adopera il mestolo e indossa il grembiule; Usa la paletta e indossa i guanti bianchi, ecc.

Facciamo il gioco del mimo:  invitiamo i bambini a imitare i mestieri. Chi indovina prosegue il gioco.

Per approfondire l’argomento, possiamo mostrare ulteriori immagini raffiguranti mestieri moderni e tradizionali: la sarta che cuce; il panettiere che inforna il pane; l’imbianchino che dipinge le pareti della stanza; l’infermiera con il vassoio delle medicine; l’hostess in divisa, ecc. E anche proporre la lettura di storie, di poesie e filastrocche da commentare insiemead esempio Nell’officina (che divertirà i bambini ad imitare i suoni onomatopeici della taglierina, del trapano, del martello, …) e Filastrocca dei mestieri  (un vero e proprio inno al lavoro) di Mario Lodi; L’omino della gru (“… ma più in alto, lassù lassù, / c’è l’omino della gru …”), Gli odori dei mestieri (tutti i mestieri hanno un odore. Solo i fannulloni “non sanno di nulla e puzzano un po’”)  I colori dei mestieri di Gianni Rodari (ancora contro i fannulloni che “non si sporcano nemmeno un dito,/ma il loro mestiere non è pulito).

Animiamo la  conversazione attraverso varie domande stimolo. Le osservazioni dei bambini sono diverse e molteplici. Molti di loro scelgono tra i mestieri presentati dal libro o tra quelli esercitati da familiari e conoscenti (frequentemente il mestiere del papà o della mamma, ma anche di parenti ed amici). Alcuni identificano il lavoro con le semplici azioni che abitualmente vedono fare dalle persone di casa: “Da grande voglio lavare i piatti con la spugna ed asciugarli come fa la mamma”. Per altri, il lavoro è semplicemente la realizzazione di un sogno: “Io voglio fare la sirena”dice una bambina. “E io voglio essere Elsa di Frozen”, le fa eco un’altra. Tante di loro vorrebbero fare la maestra anche se poi qualche voce fuori dal coro chiede: “Maestra, ma tu che lavoro fai?”. Forse perché il lavoro dei grandi, a volte viene visto come qualcosa di noioso, di troppo serio e impegnativo, dal quale il divertimento è bandito. In ogni caso, le risposte dei bambini ci mostrano come le emozioni giochino sempre un ruolo importante: il lavoro coincide spesso con la proiezione su un personaggio di fantasia o su una persona reale che li affascina e che tendono ad imitare. E ciò è molto evidente anche nei loro disegni. Pensare ad una possibile occupazione futura è un po’ come impersonare il ruolo che prediligono all’interno di un gioco.

La lettura del libro è anche l’occasione per aiutare i bambini ad apprezzare l’utilità del lavoro dal punto di vista sociale. Ecco alcuni dei loro profondi pensieri: “Tutti i lavori sono importanti perché portano i soldi. Quello del dottore è il lavoro più importante perché controlla le persone anche se non stanno male. Il lavoro del cantante è bello perché possiamo mostrare agli altri le canzoni che abbiamo pensato. Ed è utile perché così con la vita ci facciamo un po’ di bellezza”.

E infine, un’attività originale da svolgere insieme: “Disegnare con le impronte: Da grande farò …”. Facciamo intingere la punta dell’indice nella tempera rosa ed invitiamo i bambini a stampare tante impronte sul foglio, non troppo vicine l’una all’altra, per realizzare simpatiche figurine dei mestieri: il nuotatore, lo scalatore, lo sciatore, l’infermiera, il cuoco, ecc. Facciamo caratterizzare i visi in base ai lavori che si vogliono rappresentare: gli occhiali per il dottore; il papillon per il pagliaccio; le cuffie per il dj; il cappello per il cuoco; un nastrino, una cravatta; capelli ricci e cappelli stravaganti; strumenti e oggetti per connotare i personaggi ed altri elementi per completare le illustrazioni: un mappamondo per la maestra; un fischietto per il vigile; una montagna per lo scalatore; l’acqua del mare per il nuotatore, ecc. E chi vuole, potrà disegnare anche il corpo dei personaggi. I bambini, come sempre, fanno largo uso dell’immaginazione. Lasciamoli liberi di esprimere i loro sogni e di illustrare anche “mestieri”di fantasia: un pirata, una sirena, un re, una principessa, ecc. In fondo, il messaggio che vogliono trasmetterci, è che nella scelta del lavoro bisognerebbe inseguire le proprie passioni.  Ci aiuterebbe a sentire meno la fatica e a superare ogni difficoltà. Farebbe di noi delle persone realizzate, veramente utili agli altri.

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