Officine creative: quando la creatività nasce dalle cose

Un’importante canzone dal titolo “Ci vuole un fiore” (musica di Sergio Endrigo e testo di Gianni Rodari” recitava: “Le cose di ogni giorno raccontano segreti a chi le sa guardare ed ascoltare” e proseguiva con: “per fare…ci vuole…”. Una catena di azioni indispensabili per creare.

Quotidianamente noi creiamo senza renderci conto di farlo. Il mondo  della scuola e quello dell’educazione hanno il compito di mettere al centro del palcoscenico la creatività e l’arte di dar forma alle cose. Creatività è vedere con tutti i sensi, osservare, far propria un’informazione e rilanciarla al mondo sotto un personale punto di vista.

L’Officina della creatività è un luogo dove si educa questa capacità di personalizzare i linguaggi; ognuno di noi ha un suo mezzo, un sistema, una strategia per comunicare che è unica e autentica che ci caratterizza quasi come il Dna. Pochi lo sanno perché confondono spesso la creatività con la manualità e la manipolazione: creatività è saper usare il linguaggio del talento personale, quello che permette di facilitare l’esecuzione di un lavoro.

La creatività è di tutti e non solo per pochi eletti: spesso viene però sottovalutata.

Creatività è dare importanza alle cose apparentemente insignificanti che ci stanno intorno: è un’azione che, essendo aperta a tutti, non è di serie A o serie B: fare un’azione creativa vuol dire prendere stimoli poveri e farli diventare ricchi, valorizzandoli  e facendoli parlare e dialogare col mondo. Un prodotto ottenuto dalla creatività è un prodotto-vetrina che presenta noi agli altri facendoci conoscere nella nostra più autentica essenza.

Come educare i bambini alla creatività? Innanzitutto, mettendoli a contatto col mondo, insegnando loro ad osservare (innanzitutto), a non aver paura di sbagliare, a commentare quello che vedono e che sentono, sostenendolo con convinzione di fronte agli altri senza paura di essere giudicati.

La creatività si fa ovunque: prende un oggetto che può essere un cucchiaio della cucina e lo fa diventare un personaggio; valorizza le sue caratteristiche e gli dà vita nuova. Creatività è leggere un libro e fermarsi ogni quattro righe per immaginarlo, come se la storia uscisse dalle pagine (come succede nel film de “La Storia infinita” o nel racconto di “Ink heart, o cuore d’inchiosto, colui che aveva il potere di dar vita ai personaggi delle storie, leggendole).

Creatività è immaginare: è l’immaginario, l’immaginazione, l’immaginabile. Non esistono regole per la creatività: esistono spunti. Rodari, nella sua Grammatica della fantasia invitava all’arte di inventare storie; Munari in Fantasia dava degli spunti per creare l’immaginario delle cose e degli oggetti. La creatività è un sasso nello stagno: un input senza età che si lancia a piccoli e grandi così che da quel momento possano far scaturire una miriade di soluzioni.

Tornando alla domanda: Come educare i bambini alla creatività? Arricchiamo i loro ambienti di strumenti, materiali, oggetti (possibilmente di recupero) che possano essere riutilizzati, trasformati, tagliati, strappati, incollati e anche cestinati. Mettiamoli in condizione di far nascere qualcosa da uno stimolo e facciamo capire loro che anche se non raggiunge lo scopo, nulla succede e soprattutto nulla si è rovinato (rassicuriamoli nell’ansia di prestazione).

Diceva Munari: un bambino creativo è un bambino felice. Cosa porta oggi un bambino lontano dalla creatività? Tutto quello che è già precostituito e razionale e che porta ad un approccio individualizzato. Tutto quello che non permette al bambino di confrontarsi con gli altri, invitandolo a giocare da solo è un allontanamento dalla creatività. Quello che fa dialogare e mette in comunicazione e contatto con gli altri, diventa stimolo creativo. La stessa cosa vale per gli adulti: quelli poco collettivi sono adulti potenzialmente chiusi in se stessi che non sanno scambiare il loro pensiero e che quindi mancano di creatività.

Un invito e una proposta è abituare i bambini a creare il loro ideario: un personale diario di ricette creative e delle scoperte.

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