L’importanza della lettura in età prescolare

“Aprire un bel libro, appassionarsi, immergersi, perdersi, credergli, che festa!” Raccogliamo l’invito contenuto nella frase citata, di cui è autore lo scrittore francese Victor Hugo, a scoprire e sperimentare tutta la bellezza, oltre che l’utilità, di immergersi con piacere nella lettura di un libro.

La lettura di un libro è un atto d’amore, un’attività attraverso la quale ci prendiamo cura del bambino, lo nutriamo di parole. È un modo per alimentare la sete di conoscere, per regalare emozioni, per incuriosire e suscitare domande, per mettere in discussione certezze, modi di pensare e di vedere le cose. Un modo per introdurre il bambino in un altro mondo, un mondo che via via prende vita tra le pagine del libro.

Quali sono le condizioni che favoriscono una buona lettura e quali le strategie, le tecniche e le modalità narrative più appropriate per avvicinare i bambini al libro?

Anche se l’efficacia di una lettura dipende sicuramente dal modo in cui la si propone e da come viene organizzato il contesto all’interno del quale si svolge l’esperienza narrativa, è bene dire subito che ancora più importante di tutto ciò è il grado di coinvolgimento mostrato dall’adulto, il piacere che egli stesso prova nel proporre ciò che si accinge a fare, la passione che riesce a trasmettere. Come ben esplicita lo scrittore francese Daniel Pennac in una sua intervista, “per trasmettere il gusto della lettura è necessario che voi stessi amiate leggere e che questo piacere traspaia dall’espressione del vostro volto. Ci deve essere nella vostra fisiologia di lettore o di lettrice una specie di felicità. Almeno per me è così che tutto è cominciato. Ricordo che mio padre leggeva fumando la pipa. C’era la sua poltrona, la lampada, la pipa, il libro, il paradiso …”

La lettura è prima di tutto un modo di essere e di sentire ed è proprio questo, essenzialmente, che fa scattare l’interesse vivo e la partecipazione dei bambini. È solo a partire da questa premessa che essa può diventare un’esperienza condivisa. L’adulto che legge con il bambino e non semplicemente al bambino, attraverso il libro riesce ad entrare in sintonia con lui e ad instaurare un rapporto di comunicazione reciproca intensa.

A livello organizzativo è importante preparare con cura l’ambiente  e curare la disposizione dei bambini in modo da predisporli positivamente ad immergersi nell’attività di ascolto. Prima di iniziare la lettura, invitiamo i bambini a sedersi in semicerchio sopra una coperta o dei cuscini ed aspettiamo che ognuno trovi una posizione comoda.  In qualità di narratori, mettiamoci alla stessa altezza dei bambini tenendo il libro alla nostra destra o sinistra, rivolto verso di loro. In questo modo potranno avere accesso visivo al libro e alle illustrazioni e mentre noi leggeremo il testo, i bambini potranno guardare le immagini. Preferiamo libri di grande formato cosicché le figure siano leggibili anche da lontano e si possa evitare di mostrarle a ciascun bambino. A lettura finita ognuno potrà poi sfogliare liberamente il libro.

Se è vero che i bambini riescono a seguire con interesse anche la lettura di libri non corredati da figure,  bisogna riconoscere che le immagini esercitano un forte potere attrattivo nei confronti dei bambini. È bene perciò scegliere libri ricchi di illustrazioni, libri che presentino un apparato illustrativo variegato, significativo e non stereotipato, che stimolino l’immaginazione del bambino ed accrescano la sua sensibilità artistica: picture-books, libri con “sorprese visive”(con finestrelle e non), libri con illustrazioni dall’effetto pop-up, ecc.   “L’albo illustrato” afferma la scultrice, pittrice ed illustratrice di libri per bambini  Kveta Pacovska, “è la prima galleria d’arte che il bambino visita”.

È grazie alle immagini, inoltre, che il bambino riesce a seguire più agevolmente lo svolgimento della vicenda.

Per creare un’atmosfera di magia e di sorpresa, possiamo estrarre il libro che andremo a leggere, da una grande scatola che avremo decorato insieme ai bambini. La scatola presenterà un grande foro circolare su un lato che ci consentirà di prendere il libro all’occorrenza.

Quindi mostriamo la copertina e leggiamo il titolo del libro scelto. Per coinvolgere i bambini e renderli protagonisti del momento possiamo chiedere loro: – Di cosa parlerà il libro, secondo voi?-  Questo è anche un modo per accogliere i bambini e per curare la relazione affettiva attraverso la lettura.

Silenzio! La storia sta per cominciare.  Nel “cerchio magico delle storie”, si svolgono alcuni rituali per introdurre e per concludere la lettura. Possiamo iniziare con l’ascolto di una musica che ben si concilia con lo spirito del libro, recitare una filastrocca anche inventata da noi (Per esempio:  -Toc toc! -Chi c’è? -Sono la storia -La storia di che? ecc.) o intonare una canzone a tema con la quale passare dolcemente dal mondo reale a quello fantastico creando un clima disteso. Possiamo introdurre la lettura con un semplice gesto di condivisione o un girotondo, far suonare un campanellino o un cembalo dagli stessi bambini.

È buona regola preparare la lettura in anticipo studiando bene il testo. Segniamo le pause sulle pagine, sottolineiamo con colori diversi le varie voci e proviamo la lettura più volte. Se ci sono dialoghi, eliminiamo gli intermezzi del tipo: – La mamma disse …-, in modo da rendere più fluida la lettura. Se vogliamo proporre un testo divulgativo, selezioniamo ciò che si vuole leggere per non dare un eccesso di informazioni. Possiamo anche ingrandire alcune immagini utili ad interessare i bambini.

È molto importante dare il giusto ritmo alla narrazione. Leggere lentamente, con calma, permette al bambino di visualizzare mentalmente la storia. Il ritmo può cambiare e quindi divenire più rapido, balbettante, rap; possiamo accelerare e rallentare quando è il caso, dare un respiro al testo, come fosse una musica. Diamo valore anche alle pause nei momenti di suspense, ma non solo.

Anche la “teatralizzazione” del testo è funzionale a catturare l’attenzione del bambino. Giochiamo soprattutto con l’intonazione della voce imparando a modularla. Studiamo le caratteristiche di ogni personaggio ed assegniamo a ciascuno di essi una voce. Leggiamo usando tutti i registri e le risorse della voce, senza alterarla e forzarla troppo in modo da non cadere nella caricatura: timbri gutturali, esili, dolci, nasali, ecc; toni cantilenanti, ilari, spaventosi, tristi, monocorde, discordanti, piagnucolosi; accento inglese, italiano, dialettale, ecc. Nei libri senza trama, con poche parole, associamo ad ogni pagina una voce diversa che la caratterizzi coerentemente con ciò che viene rappresentato. Curiamo anche l’intensità della voce: parlare, bisbigliare, gridare per enfatizzare momenti diversi della storia.

Imitiamo suoni e rumori: il vento, le onde, la pioggia, lo sbattere di una porta, i passi, il verso degli uccelli, ecc.

Cantiamo le filastrocche contenute all’interno del libro per vivacizzare la lettura, cercando di ricordarne la melodia per la lettura successiva.

Mascheriamoci con qualsiasi accessorio per interpretare questo o quel personaggio.

Per leggere possiamo utilizzare una mascotte, un peluche facilmente manipolabile, un piccolo pupazzo-narratore che farà capolino dalla nostra borsa e ci consentirà di creare complicità con i bambini. Facciamolo intervenire prima e dopo la lettura, ma mai durante, per non spezzare l’atmosfera.

Per svolgere una lettura partecipata, mimiamo un atteggiamento, un movimento di un personaggio. Facciamo mimare ai bambini le azioni più avvincenti o i gesti che si ripetono nella storia. Si può mimare il testo anche quando c’è una parola o un concetto difficile. In ogni caso, quando si presenta una parola sconosciuta, leggiamola e spieghiamola in un secondo tempo chiedendo ai bambini se ne conoscono il significato. Per mantenere alta l’attenzione, fermiamoci a far ripetere alcuni passi ai bambini o anche, facciamo indovinare le parti successive del libro (“Secondo voi cosa succederà?”)

La lettura può essere dialogica, quindi da effettuare in coppia con l’aiuto di collega o di un genitore; può essere a più voci: uno legge il testo, l’altro il dialogo, ecc. Può essere anche una lettura collettiva. Per esempio, facciamo passare il libro nelle mani dei bambini. Ognuno racconta la pagina che ha davanti leggendo le figure, poi passa il libro al compagno a fianco che farà altrettanto. Lasciamo un tempo disteso per interpretare le immagini e raccontare.

Se il testo è in rima, leggiamolo almeno due volte. La prima per ascoltare la musicalità e la seconda, più lenta, per la comprensione del testo.

Se il libro è lungo, prevediamo una lettura a puntate, che risulta anche avvincente per i bambini.

Rileggiamo a distanza di tempo un libro per permettere ai bambini di rivivere la magia di luoghi e situazioni, ricordare e fissare nella memoria i momenti della storia, arricchire ed integrare con nuovi particolari.

Per quanto riguarda i testi divulgativi e interattivi, possiamo preparare gli ascoltatori introducendo l’argomento. Indaghiamo anche i prerequisiti dei bambini in modo da contenere gli interventi di chi sa troppo sul tema.

Stabiliamo, inoltre, le regole di partecipazione dei bambini prima della lettura. In generale, se i bambini sono molto numerosi, è meglio evitare di fare domande durante la storia. Si consiglia di aspettare la fine del libro per ascoltare senza interrompere il flusso della narrazione. L’interruzione del testo compromette la scorrevolezza della lettura, la comprensione e non permette di assaporare fino in fondo il piacere dell’ascolto.

A fine storia, si può prevedere un momento di dialogo. Questo momento può diventare anche un rituale che conclude la lettura di un libro. È un’occasione preziosa che permette ai bambini di commentare liberamente ciò che si è ascoltato e dire le proprie impressioni nell’ottica dello scambio partecipativo. È anche un indicatore della partecipazione e dell’interesse del bambino. Facciamo emergere le domande spontanee evitando quelle scolastiche. Invece di rispondere con frasi preconfezionate, chiediamo agli altri bambini cosa ne pensano. Poniamoci in un atteggiamento di ascolto attivo per accogliere i pensieri e le osservazioni dei bambini, sostenere ed arricchire le loro ipotesi conoscitive.

Se leggiamo ad un piccolo gruppo di bambini o se si tratta di una lettura partecipata, possiamo accogliere i vari interventi anche nel corso della lettura e prevedere momenti di riflessione all’interno di essa. Per esempio, se l’illustrazione è importante quanto il testo, fermiamoci ad osservarla, contestualmente alla lettura. Dopo ogni pezzo di testo, leggiamo e descriviamo insieme ai bambini le illustrazioni. Facciamo partecipare tutti e gestiamo gli interventi.  Per far parlare i bambini si può ricorrere all’uso di un oggetto, per es. di una “conchiglia parlante” o dello “scettro della parola”: può intervenire solo il bambino che ha l’oggetto magico tra le mani. Oppure, più semplicemente, facciamo rispettare i turni di parola.

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