Esercizi sull’attenzione per bambini

 

Sebbene il concetto sia molto più articolato, si può definire l’attenzione come un processo cognitivo che permette di selezionare gli stimoli di interesse rispetto ad altri per favorirne l’apprendimento.

Le abilità attentive non sono uguali per tutti, e chi meglio di un’insegnante può affermare quanto questo sia vero! E quanto sia difficile riuscire ad insegnare nel rispetto delle esigenze di ogni singolo alunno del gruppo classe. Basta pensare che l’attenzione di un bambino di 6 anni, indicativamente varia da un minimo di 12 minuti, ad un massimo di 25 minuti, ed è influenzata da numerosi fattori che possiamo distinguere in:

  • Personali come la predisposizione fisiologica, per cui alcuni bambini riescono a mantenere più a lungo l’attenzione rispetto ad altri, o l’emotività in cui una preoccupazione eccessiva può ridurre drasticamente la capacità di prestare attenzione;
  • Ambientali ad esempio la presenza di elementi distrattori nell’ambiente, che tendono ad essere accattivanti per i bambini e li distraggono dalle attività più importanti.

Questi aspetti sono fondamentali per capire quanto sia fondamentale e doveroso operare uno sforzo per garantire la condizione ottimale durante lo svolgimento delle lezioni.

A tal proposito possiamo individuare alcuni esercizi, applicabili in ambito scolastico, che aiutano i bambini a mantenere alta l’attenzione, nel tempo. Vediamo insieme quali sono ed in che modo possano essere operativamente applicati per ottenere il massimo da esse.

Esercizi sull’attenzione per bambini

ORGANIZZARE una routine scolastica, in cui sono previste delle attività ben distinte tra loro, che prevedano un tempo per l’ascolto della lezione, un tempo per la messa in pratica ed uno per le pause. Questo tipo di pianificazione deve essere condivisa con i bambini nel modo più semplice possibile, ad esempio organizzando un tabellone schematico, consultabile, che consenta ai bambini di acquisire una piena consapevolezza sulla programmazione dell’ora di lezione e di conseguenza che permetta loro di organizzare le energie.

QUANTIFICARE il TEMPO con l’utilizzo di una sveglia, oppure di un timer, o meglio ancora di una clessidra che permetta ai bambini di sapere quanto tempo dura un’attività e li motiva a rimanere concentrati, ad esempio fino al suono oppure fino a che la sabbia non sia scesa tutta.

ATTIVITA TEMPO
Lezione sull’acqua 2 clessidre
Esperimento pratico 1 clessidra
Pausa 1 clessidra

PIANIFICARE ATTIVITA’ e PAUSE, iniziando la giornata con le attività più impegnative, seguite poi da pause rigeneranti, che permettano ai bambini di recuperare energia tra un’attività impegnativa e l’altra, e potersi anche muovere fisicamente per alcuni minuti. Naturalmente sarebbe opportuno impiegare le ultime ore della giornata in attività più leggere, che richiedono un carico attentivo inferiore: educazione fisica, musica, laboratori di pittura… Lezioni che prevedano un’attività motoria.

RENDERE il CONTESTO INTERESSANTE, utilizzare un linguaggio coinvolgente, trasmettere entusiasmo e curiosità, due caratteristiche che riescono a favorire il mantenimento dell’attenzione per un tempo importante. Anche completare la lezione teorica con attività pratiche complementari come esperimenti, giochi motori in cui i bimbi sono coinvolti direttamente (vedi scheda esempio sugli insiemi o sulle operazioni)

CONCLUDERE la lezione con un breve e chiaro focus sulle parole chiave, sui concetti fondamentali che facilitino il richiamo delle informazioni acquisite e ne favoriscano un ulteriore consolidamento.

Un aspetto sicuramente importante, da non sottovalutare, è di considerare l’attenzione come un muscolo da allenare con attività ben precise. Quest’ultime, ripetute nel tempo, si dimostrano efficaci per aumentare i tempi di attenzione.

Vi propongo di seguito 2 esercizi di potenziamento dell’attenzione, che possono essere utilizzati in forma individuale o collettiva, e dai quali tutti gli alunni possono trarre vantaggio, indipendentemente dalla presenza o meno di una specifica problematica.

TRAINING SULLA PULIZIA DEL SETTING INDIVIDUALE TRAINING SUL CONTROLLO DELLA POSTURA
Insegnare ai bambini a controllare e gestire al meglio il proprio “micro-spazio” Insegnare ai bambini che mantenere una postura corretta li aiuta e li predispone all’ascolto attento della lezione.
L’insegnante, dopo aver illustrato l’importanza di non avere elementi distrattori in vista, guida l’alunno a togliere dal banco o dalla prossimità (sotto il banco, per terra…) tutti gli elementi non utili allo svolgimento della lezione. Spostare il non necessario dentro la borsa, togliere le penne in più, togliere astucci ingombranti… L’insegnate presenta l’attività come un gioco “la posizione dell’attenzione” spiegando che posizioni scorrette, continui dondolii sulla sedia… possono far perdere la concentrazione (è utile fare esempi, chiedere il coinvolgimento diretto dei bambini attraverso feedback es: “se ci mettessimo a dondolare sulla sedia secondo voi saremmo attenti?”) La posizione ideale è seduti, con le gambe e le braccia in asse al corpo, i piedi a terra e la schiena dritta e staccata dallo schienale.

Inizialmente queste attività richiederanno un po’ di tempo, ma piano piano diventeranno rapide e pronte all’uso, per riportare alto il livello di attenzione, quando la situazione lo richiede!

 

Dott.ssa Carla Di Gregorio

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