La via della Ludattica

Per un uomo, gli ingredienti di una vita ideale sono la conoscenza e il gioco. La curiosità e, quindi, l’informazione costituiscono elementi fondamentali che caratterizzano il modo di trascorrere l’esistenza da parte dell’essere umano. Il quale vorrebbe sempre saper tutto, ricevere ed elargire notizie di ogni portata.

Ne scaturisce quella ricerca continua da cui prende vita, sì, la scienza, ma anche la quotidianità, che riceve, elabora e gestisce informazioni di politica, di moda, di spettacolo, di cronaca e chi più ne ha più ne metta.

Ciò per quanto riguarda conoscere e sapere.

E giocare? Giocare è il modo in cui ciascun uomo vorrebbe soddisfare il bisogno primordiale di agire e di fabbricare strumenti. In genere – in correlazione con l’homo sapiens – si indica come homo faber l’uomo che agisce, lavora e produce manufatti.

Probabilmente, è una definizione riduttiva. In realtà, l’uomo lavoratore vorrebbe sempre ricavare soddisfazione dalla propria azione, amare il proprio lavoro e gioirne, anche se poi, nella pratica, ci sono infiniti ostacoli nella realizzazione della propria esistenza attraverso un lavoro che piace e diverte: svolgere un “lavoro ludico”, insomma, essere homo ludens.

E’ vero: per l’uomo adulto, non sempre – raramente, forse – la vita è sapiens ludens come dovrebbe essere. Ma non per questo dobbiamo negare, anche al cucciolo dell’uomo, il piacere di conoscere e sapere (apprendere) e la gioia di agire e fare (giocare). Davvero nel bambino si possono – si debbono – realizzare le aspirazioni di una vita che la cultura anglosassone ci ha abituati a definire come <<degna di essere vissuta>>.

Un contributo decisivo ad un così ambizioso scopo può essere riconosciuto nella via della Ludattica.

Non si tratta, infatti, solo di un intelligente e fortunato slogan di un’azienda, ma, profondamente, del modo più autentico di incentrare e interpretare, attraverso giochi elaborati secondo i criteri e gli obiettivi della migliore didattica, i bisogni delle generazioni nuove. Che, a mano a mano, si avviano a diventare generazioni adulte.

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