IDENTITÀ: SVILUPPARE UNA POSITIVA IMMAGINE DI SÉ- Parte II

L’insieme delle esperienze motorie e corporee correttamente vissute, favorendo l’uso consapevole del corpo, apporta un significativo contributo per lo sviluppo dell’identità e la costruzione di una positiva immagine di sé.

Suggeriamo alcuni giochi individuali e di gruppo che consentono ai bambini di approfondire la conoscenza di se stessi sotto il profilo corporeo: conoscere le possibilità di movimento, percepire il potenziale comunicativo ed espressivo del proprio corpo, conoscere e denominare le parti del corpo, rappresentare lo schema corporeo e i vissuti motori.

Giochi e attività

Percorsi, meglio se con ambientazione fantastica per motivare maggiormente i bambini (per esempio, “In gita al lago” o “Nell’accampamento del nemico” …).  Imitando movimenti e riproducendo andature semplici e complesse, i bambini imparano a controllare gli schemi dinamici corporei (rotolare, strisciare, gattonare, camminare, correre, saltare, arrampicarsi …), affinano  la capacità di coordinare i movimenti e quindi acquisiscono maggiore padronanza di sé. I percorsi sono attività che aiutano  a proiettarsi nello spazio come prolungamento di sé, uscendo dai propri limiti corporei per andare incontro all’altro. Il bambino utilizza il linguaggio del corpo per interagire con i compagni e la realtà. Attraverso il corpo si apre alla comunicazione, esercita capacità relazionali, acquisisce abilità sociali.

Giochi di osservazione allo specchio per individuare elementi somatici e relativa descrizione. Riconoscimento del proprio corpo e del corpo dell’altro. Giochi per riconoscere i compagni sulla base dell’aspetto fisico:

  • “Indovina chi è”: l’insegnante enuncia alcune caratteristiche somatiche di un bambino. Vince il gioco, che si ripete con riferimento a diversi alunni, chi per primo individua il compagno descritto dall’insegnante;
  • Gioco a coppie “Lo specchio parlante”:  i bambini si dispongono uno di fronte all’altro e a turno fanno da specchio parlante. Lo specchio descrive le caratteristiche somatiche del compagno (ha i capelli neri, corti e ricci …), la maestra trascrive i particolari osservati, poi li legge invitando i bambini a giudicare se lo specchio è riuscito a fare un ritratto completo ed esatto di chi ha davanti.

Giochi per sollecitare il riconoscimento dei compagni attraverso la voce.

  • “Chi parla”: i bambini parlano dietro uno schermo raccontando una breve storia o una loro esperienza. Vince il gioco chi individua per primo il parlante e ne pronuncia il nome;
  • Il tradizionale “Pecorina, bela!”: l’insegnante manda un bambino fuori dall’aula ed invita un altro a mettersi carponi sotto una coperta. Fa rientrare il bambino in sezione ed esclama: Pecorina, bela! Il compagno nascosto si mette a belare finché l’altro non ne riconosce la voce e ne dice il nome.
  • Giochi di manipolazione ed attività che favoriscono la conoscenza delle funzioni delle diverse parti del corpo, delle potenzialità espressive e motorie dei vari segmenti corporei, delle capacità percettivo-sensoriali. Per esempio, offriamo diversi tipi di materiali da manipolare (vari tipi di carta, stoffa, legno, farina, ecc.) e coinvolgiamo i bambini nella ricerca delle azioni che possono compiere con le mani (tagliare la carta, strapparla, appallottolarla, stropicciarla, piegarla e via di seguito). Fotografiamo i bambini mentre compiono tali operazioni  in modo da farle verbalizzare ed interiorizzare. Chiediamo di riferirci le proprietà dei materiali percepite attraverso il tatto, utilizzando termini appropriati: il foglio è liscio, la carta crespa è ruvida, ecc.
  • Attività di lettura e drammatizzazione di racconti di contenuto adeguato (per esempio “La passeggiata di un distratto” di Gianni Rodari, da rielaborare anche graficamente); canti e filastrocche per approfondire la conoscenza di sé, la conoscenza degli elementi corporei e i  loro relativi nomi.
  • Attività per la rappresentazione del sé corporeo, da eseguire con cadenza mensile per la verifica dell’evolversi della percezione del sé corporeo:
  • Completare sagome del viso disegnando gli elementi mancanti e caratterizzandole con riferimento preciso alla propria persona. Usare colori appropriati per gli occhi, i capelli, ecc.;
  • Autoritratto allo specchio: il bambino ripassa sullo specchio il contorno del viso e dei suoi elementi con il dito indice intinto nella tempera adoperando le tinte corrispondenti alle varie parti. Ad autoritratto ultimato, l’insegnante appoggia un foglio sul disegno effettuato premendo bene in modo da ottenere un effetto simile alla stampa. Ciascun bambino legge la sua immagine con la mediazione del docente che lo guida a descrivere la conformazione degli occhi, del naso, della bocca e le diverse caratteristiche del corpo, usando termini appropriati;
  • Il disegno di sé, eseguito con la matita o la biro per la rappresentazione analitica dei particolari;
  • Il “puzzle del corpo” per l’acquisizione dello schema corporeo: incolliamo la sagoma di un bambino su cartoncino rigido, ritagliamola lungo il contorno e con un pennarello dividiamo la figura in 6 o più parti. Plastifichiamo la sagoma e ritagliamo lungo le linee di divisione. Sistemiamo il puzzle dentro una scatola in modo che i bambini possano giocarci ogni qualvolta lo desiderino.

È molto importante far descrivere e commentare i propri disegni ai bambini.

Le produzioni vanno encomiate e affisse alle pareti.

 

Infine, per aiutare il bambino a scoprire e conoscere il proprio corpo è molto utile utilizzare i seguenti sussidi (libri e giochi didattici):

Libro Maxi Penna Carotina Corpo Umano , 3-6 anni – Lisciani Giochi con tanti quiz e un gioco elettronico interattivo ;

Librogioco Il corpo umano, 5 – 8 anni, libro gioco per sapere di più, con puzzle.

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