Conoscenza e percezione

Per poter interagire con il mondo esterno , l’essere umano ha bisogno dei 5 sensi a noi noti come la vista, l’olfatto, l’udito, il tatto ed il gusto. I sensi sono lo strumento che consente al corpo di entrare in diretto contatto con la realtà circostante. Le immagini e le idee formatesi grazie  a ciò che viene colto all’esterno creano i concetti. Questo  processo avviene spontaneamente e con una cernita ed una scelta meccanica degli stimoli più importanti. Ad esempio un albero lo si riconosce come tale, indipendentemente dall’angolazione dalla quale lo si osserva, eppure gli alberi sono tutti diversi così come un viso, o come una macchina. Senza volerlo ne riassumiamo le caratteristiche comuni e ne elaboriamo un concetto, uno schema,  un ‘idea. Non posiamo però dimenticare che il cervello elabora la realtà a modo suo, come più gli conviene, ne consegue che non viviamo la realtà per come è ma per come la interpretiamo.

Tutti i cervelli funzionano allo stesso modo, in tutti è una questione di impulsi elettrici e chimici eppure i gusti di ognuno sono diversi di fronte ad un tramonto, un quadro o una canzone. L’essere umano è l’unico in grado di  astrarre l’idea di tempo, riuscendo a creare mentalmente una linea temporale tra passato e futuro, cosi come pure è in grado di visualizzare spazi numerici e riesce a variare su molteplici significati ad una singola parola caratteristica questa, per esempio, basilare per la metafora. Altresì riesce a de canalizzare il pensiero dallo schema principale e può formare un atto creativo. Questo processo “principe” risulta essere un potere intrinseco nell’uomo, è una funzione che risulta essere in stretta relazione con la percezione. C’è da dire che per sua natura il nostro cervello non è predisposto a d essere creativo, come sua accezione si organizza adattandosi ma non è deputato nella sua fluidità al creare.

L’eccellenza del cervello umano è dovuta al fatto che è in grado di formare immagini e modelli mediante l’osservazione del mondo circostante e di adeguarsi a memorizzare questi modelli. E’ pur vero che alcune persone sono creative e di tanto in tanto hanno idee nuove ma queste vengono fuori da una concomitanza di circostanze. Nuove idee possono essere il frutto di una casuale provocazione della natura e molto spesso anche a causa di un errore!

Nella stimolazione di tal pensiero è necessario “creare” uno stimolo, una provocazione che non faccia parte della nostra esperienza o delle nostre aspettative e che forse porterà a qualcosa di “innaturale”.

Tutto questo mira a farci abbandonare i nostri sistemi percettivi abituali e portare la nostra mente in una condizione instabile dalla quale possiamo spostarci verso un’idea nuova!

Ecco che l’illuminazione diventa individuale e/o provocata da un avvenimento esterno ma la differenza nelle diverse soggettività è trovarsi preparati ad accoglierla; ne consegue che tutti possiedono, in modo diverso, un immenso potenziale creativo. Sono certamente pochi coloro che lo utilizzano o meglio ancora, riescono a dominarlo, gestirlo, riconoscerlo … per non dire che spesso colui che ne possiede uno debole e sene serve in modo appropriato sarà maggior creativo di colui che dorme sul suo capitale!(ndr).

Questo concetto aiuta a capire come sia importante che il bambino sin da piccolo

abbia la possibilità di interagire comprendendo ciò che è realmente è creativo e ciò che non lo è e, soprattutto, come sia indispensabile per lui individuare il campo in cui essere realmente creativo. Il processo creativo però, non consta unicamente dell’aspetto legato alla produzione di qualcosa: esso è  caratterizzato anche dall’acquisizione da parte del bambino della capacità di avere un’idea chiara delle produzioni artistiche degli altri, soprattutto dei grandi

Quando si fa riferimento ai prodotti scaturiti dalla creatività dei bambini occorre, fare una distinzione ben precisa tra ciò che intendiamo per prodotto originale e innovativo e il resto delle produzioni. Bambini piccolissimi, ancora in età prescolare, realizzano prodotti creativi: durante il periodo di acquisizione del linguaggio, infatti, molte sono le situazioni in cui si presenta l’occasione di assistere a vere e proprie opere creative a livello linguistico. Ad esempio, un bambino può indicare un oggetto di cui conosce perfettamente il nome, utilizzando il termine che contraddistingue un altro oggetto che gli somiglia, oppure può inventare delle parole proprie a partire da vocaboli che già conosce.

Non va, inoltre, dimenticata la diversità delle discipline di applicazione: chi suona

uno strumento musicale sarà avvantaggiato dall’età precoce in cui comincia ad avere familiarità con la musica, mentre chi dovrà cimentarsi nei campi della ricerca scientifica potrebbe non risentire di un’esposizione più ritardata nel tempo a tali discipline. L’atto creativo è un processo attraverso il quale viene prodotto qualcosa di nuovo. La formazione delle abilità creative rappresenta uno degli obiettivi più ambiziosi dell’educazione; non per nulla la capacità creativa viene di solito collegata alla piena maturità intellettuale della persona che la rende libera e decisamente produttiva.

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